“Erborista”, richiama alla memoria mestieri antichi e un po’ magici. Infatti è uno dei lavori di cui abbiamo riscontro fin dalla notte dei tempi e chi lo svolgeva aveva un potere speciale rispetto al popolo, in quanto aveva la conoscenza per prendersi cura del benessere e della salute delle persone.
Conoscenza derivata dallo studio delle piante e delle erbe e delle loro proprietà terapeutiche. Questo mestiere si tramandava da Maestro ad allievo di generazione in generazione e nelle diverse società e periodi storici rivestiva sempre un ruolo privilegiato e, a volte, anche temuto o associato con il male (vedi la caccia alle streghe, molto spesso innocenti curatrici che usavano le erbe per curare, ma che invece venivano temute per i loro “incantesimi”).
Risaliamo al 3000 a.C. per i primi scritti; uno dei più antichi è il Papiro Ebers (ca 1550 a.C.) che, oltre ad incantesimi e magie, elenca molte piante con i consigli per il loro utilizzo.
Nel IV secolo a.C. Aristotele sosteneva perfino la presenza di un’anima nelle piante. Nel 460 a.C. con Ippocrate la scienza cominciò a separarsi dalla magia.
Al tempo dei Druidi, casta di sacerdoti celti, le loro mansioni includevano anche la medicina (ovviamente fatta con le erbe), ma con l’avvento dei cristiani furono relegati al ruolo di “maghi” dei quali diffidare, in quanto non si potevano controllare, non condividendo le stesse conoscenze.
Ma anche la società cristiana ha poi assolto al ruolo di erborista tramite i monaci, che inclusero nelle proprie mansioni religiose anche quelle dello studio delle erbe e delle preparazioni di fito-derivati per la salute del corpo. La conoscenza secolare dei nostri monaci ci offre, ancora oggi, i prodotti che possiamo trovare, in particolare, nei negozi di alcuni monasteri.
Una strada diversa l’ha intrapresa la scienza erboristica orientale e più in particolare la medicina ayurvedica indiana e la medicina cinese. Gli sciamani dell’Amazzonia e i guaritori della Steppa preparano, ancora oggi, decotti, impacchi, unguenti e pozioni per curare i malati.
Possiamo quindi riassumere le tradizioni erboristiche in tre grandi gruppi:
Le donne nell’erboristeria
La donna ha sempre avuto un ruolo importante in questo “mondo”, in quanto per il fatto di prendersi cura della casa e dell’orto, coltivava o trovare nei boschi le erbe con cui fare i “rimedi della nonna” tramandati in famiglia alle donne più giovani. Utilizzavano spezie ed erbe medicinali, piante fresche o essiccate e ancora oggi ne apprezziamo i risultati senza domandarci in effetti su quale principio scientifico si basino, ma sicure del fatto che se lo faceva la nonna … funziona.
L’Erboristeria moderna
Oggi il mondo dell’Erboristeria è ben organizzato. Le piante e le erbe non sono più colte spontanee, ma vengono coltivate con controlli specifici per tipologia di pianta e per qualità. E’ proprio la cura impiegata per la produzione e gli alti livelli di qualità che giustificano i prezzi dei prodotti di erboristeria, ovviamente più alti rispetto a prodotti pseudo similari di supermercato.
L’area di applicazione è estesa dai rimedi con proprietà terapeutiche, alla cosmesi naturale, all’alimentazione. Le nuove tecnologie ci hanno permesso di non perdere la sapienza del passato e di aggiungere quelle caratteristiche di coltivazione, produzione e mantenimento dei prodotti che ci permette di scegliere in una vasta gamma di rimedi e prodotti fito-terapici, floriterapici, oli essenziali, piante officinali ecc …
In Erboristeria oggi si cerca la qualità oltre alla naturalità del prodotto; quindi anche la cosmesi ha trovato un giusto ruolo da protagonista, con prodotti che si distinguono per elevata qualità delle materie prime ed efficacia dei risultati.
Ma chi è l’Erborista oggi?
Anche la figura dell’erborista è cambiata nel tempo, sostituendo l’acquisizione del sapere per passaparola, con lauree specifiche nel campo.
Di base resta la passione per la Natura e soprattutto oggi, che viviamo in un contesto estremamente industrializzato, il desiderio di ricorrere alla Natura, nel pieno rispetto, per avere accesso a rimedi naturali che possano aiutare la persona a mantenere o riacquistare il proprio benessere psico-fisico.
Oltre alla competenza scientifica, l’Erborista deve avere l’indole giusta per ascoltare e dialogare con i clienti, per comprendere le loro esigenze e poter così consigliare i prodotti idonei per la loro situazione.
Non è così scontato trovare un profilo del genere in altri canali di vendita. Infatti, in genere, la relazione che si crea tra l’Erborista e il/la cliente è molto trasparente, direi quasi intima, perché all’Erborista si confidano tranquillamente cose di cui non si parlerebbe facilmente in altri contesti.
Il beneficio di questa relazione è per entrambi: l’Erborista trova un cliente fedele che frequenta il suo negozio abitualmente e il cliente ritrova nella figura dell’Erborista un professionista competente ma umano che lo accoglie con un sorriso e lo ascolta.
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